Secondo Bob Odenkirk non è necessario che il personaggio di Kim muoia alla fine di Better Call Saul: quale sarà il suo destino?

La sesta e ultima stagione di Better Call Saul si avvicina sempre di più e dovrà rispondere ancora a tantissime domande che i fan continuano a chiedersi, una fra tutte: che fine farà il personaggio di Kim? Si tratta infatti di uno dei più amati, soprattutto dopo la svolta e il cambiamento a cui abbiamo assistito nella quinta stagione, eppure la sua totale assenza in Breaking Bad, lascia più di un dubbio sulla sua sorte.

Kim in Breaking Bad non solo non c’è, ma non viene neanche mai nominata, ed ecco che secondo i fan più pessimisti il motivo potrebbe essere una sua tragica fine in Better Call Saul. Non dev’essere però necessariamente così secondo il protagonista, Bob Odenkirk, che ne ha parlato durante una recente intervista.

Better Call Saul: Bob Odenkirk sul destino di Kim

“Io non credo che morirà. Credo che sia ancora ad Albuquerque e faccia l’avvocato. Lui ogni tanto la incrocia ancora. Per me quel mondo alimenta il suo desiderio di essere sui cartelloni pubblicitari dappertutto, perché vuole che lei lo veda”.

Insomma, Kim potrebbe essere ancora viva in Breaking Bad, ma non voler avere più niente a che fare con Saul, che invece si comporta come conosciamo per attirare la sua attenzione, e farle capire che è ancora lì e il suo “metodo” funziona, tutto sommato.

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Oltre alle domande sul destino di Kim, l’ultima stagione di Better Call Saul dovrà probabilmente fare luce anche sulla sorte dello stesso Saul, che dopo gli eventi di Breaking Bad ha preso l’identità di Gene Takovich, impiegato di un Cinnabon in un centro commerciale. Abbiamo visto nella quarta e nella quinta stagione un misterioso tassista che ne ha riconosciuto la precedente identità, con Saul sempre più preoccupato e paranoico a riguardo. Sarà davvero in pericolo?

E voi, cosa vi aspettate dal finale di Better Call Saul?

(Fonte: Screen Rant)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.