Anche Dying Light 2 è stato rinviato

Altre brutte notizie per gli appassionati di videogiochi: dopo Cyberpunk 2077 anche Dying Light 2 è stato ufficialmente rinviato.

La notizie arriva tramite le pagine social di Techland, tramite un comunicato firmato dal CEO Pawel Marchewka. Il titolo, previsto inizialmente per la primavera del 2020, verrà rimandato a data da destinarsi. Non ci sono quindi notizie su quale sarà la nuova finestra di lancio del gioco.

Qui di seguito potete vedere il post di Twitter con cui è stato rilasciato il comunicato e, a seguire, la traduzione del testo.


“Alla nostra appassionata community.

L’anno appena trascorso è stato colmo di impegni e continuiamo a lavorare per ottenere il meglio sul nostro grande progetto. Sappiamo che aspettata con impazienza il nostro gioco e vogliamo consegnarvi esattamente ciò che vi abbiamo promesso.

Inizialmente puntavamo a una versione per la primavera 2020 con Dying Light 2, ma sfortunatamente abbiamo bisogno di più tempo di sviluppo per realizzare la nostra visione. La nostra priorità è offrire un’esperienza all’altezza dei nostri elevati standard e delle aspettative dei nostri fan”.

Per favore continuate a seguirci e grazie a voi, fan da tutto il mondo, per il vostro continuo supporto, la vostra pazienza e comprensione”.

Non resta quindi che attendere per scoprire quando potremo giocare al secondo capitolo di Dying Light. Al momento non abbiamo informazioni oltre a questo comunicato, vi invitiamo quindi a continuare  a seguirci per avere novità appena possibile. Nel frattempo a voi la parola!

Siete tra i giocatori in attesa di mettere le mani su Dying Light 2? Cosa ne pensate di questo ritardo? Quando pensate verrà lanciato il titolo? Diteci il vostro parere su questo gioco lasciandoci un commento e partecipando insieme a noi alla discussione!

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.