Tornano i tre folli presentatori di The Grand Tour, con lo speciale dal Madagascar A Massive Hunt

Li avevamo lasciati ormai un anno fa, quando con un viaggio di circa cinquecento miglia attraversarono il Vietnam e la Cambogia a bordo di alcune improbabili imbarcazioni, e li ritroviamo adesso, nuovamente sotto Natale, in un nuovo speciale di The Grand Tour: parliamo di Jeremy Clarkson, James May e Richard Hammond, protagonisti di A Massive Hunt, già disponibile su Amazon Prime Video.

Sulla piattaforma streaming infatti, il nuovo episodio speciale della celebre serie degli ex presentatori di Top Gear, è arrivato addirittura con un giorno d’anticipo, e ha visto i nostri eroi tornare nella loro comfort zone, laddove si sono sempre trovati più a proprio agio: le auto.

Anche stavolta però, trattandosi di episodio speciale, erano speciali a loro modo anche le macchine scelte per l’impresa, che consisteva nel ritrovare un tesoro dei pirati sepolto da qualche parte in Madagascar.

Per attraversare dunque le meravigliose lande dell’isola africana, sono state scelte una Bentley Continental, una Caterham e una Ford Focus RS, opportunamente modificate in maniera decisamente bizzarra. Il Madagascar infatti offre alcune delle strade peggiori su cui è possibile guidare, e tra terreni fangosi, buche che farebbero impallidire quelle di una certa capitale di un certo paese a forma di stivale, pozzanghere profonde come piscine e quant’altro, è davvero difficile immaginare di arrivare a destinazione su quattro semplici pneumatici.

Così i nostri eroi hanno deciso di dotare le loro vetture di alcuni accessori come pneumatici extralarge, argani e perfino cingoli per tentare di portare a casa il risultato, ma ovviamente non sempre andrà tutto liscio come l’olio.

E così tra bagni di fango, radiatori surriscaldati e scherzi di varia natura, l’ora e poco più di visione scorre come al solito che è un piacere. Sarà perché è il secondo speciale della serie che arriva nel periodo natalizio, o perché, appunto, è trascorso un anno dall’uscita dell’ultimo episodio, c’è sempre un che di speciale nel guardare quell’amabile trio di fessacchiotti che visitano posti meravigliosi facendo scherzi e battute quasi adolescenziali.

a massive hunt

Allo stesso tempo però, sebbene risulti quasi impossibile non voler bene a una serie del genere, per la prima volta si riesce a percepire un certo senso di stanchezza. Non fraintendeteci, se siete appassionati di auto, e se seguite il trio da tempo, adorerete anche questo speciale.

Bisogna a un certo punto però prendere in considerazione anche il fatto che Jeremy Clarkson era tra i conduttori del Top Gear originale già dal 1988, e che la prima puntata del nuovo format dello show, con Hammond e May è datata 2002, cioè ormai diciotto anni fa.

Non è facile tenere in piedi uno show motoristico per così tanto tempo, e inevitabilmente si corre il rischio di diventare stantii. In questo senso quel fatidico pugno che ha portato alla fondazione di The Grand Tour sembrava essere quasi una benedizione, se non fosse che alla fine i tre hanno comunque fatto più o meno le stesse cose che facevano sulla BBC, su Amazon Prime Video.

Da qui la decisione di smetterla con la solita formula del programma e girare solamente episodi speciali. Ancora una volta, nulla di particolarmente fresco, dato che già per la BBC i tre ne hanno girati di memorabili, ma comunque qualcosa di ancora perfettamente godibile, che purtroppo il coronavirus ha notevolmente rallentato.

Nel frattempo poi i tre presentatori si sono dedicati ad altri progetti individuali: James May ha girato il bellissimo speciale sul Giappone Our Man in Japan, e solo il mese scorso, sempre su Amazon Prime Video, è arrivata la sua nuova serie sulla cucina, Oh, Cook! Che noi aspettavamo con ansia, ma che sul catalogo italiano per qualche motivo non è ancora stata inserita.

a massive hunt

Anche Jeremy Clarkson ha girato una bizzarra serie a tema agricolo, e Richard Hammond ne ha in programma una con l’ex Mythbuster Tory Belleci. Questo loro volersi confrontare con qualcosa di nuovo può anche essere da interpretare con quella sensazione di stanchezza a cui accennavamo prima.

Insomma, non che sia necessariamente un male, ma A Massive Hunt è esattamente come ve lo aspettate: ci sono Clarkson, May e Hammond che si fanno i dispetti a bordo di auto improvvisate, in un paradiso terrestre che però nasconde un bel po’ di insidie.

Uno show che è sempre uno spettacolo per gli occhi (soprattutto se avete un buon televisore, la regia e i paesaggi di The Grand Tour sono sempre un’assoluta meraviglia) e di cui di tanto in tanto abbiamo bisogno, ma che forse si sta avvicinando al suo inevitabile capolinea.

E cavolo se sarà un brutto giorno quello.

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.