Numerose ma spesso dimenticate, le donne nella mitologia greca non smettono di ispirare nuove narrazioni che interpretano la contemporaneità

Come è nato il mondo? Come è nato l’uomo? Chi muove le fila del destino dell’uomo? Da secoli – prima dei romanzi, prima della carta e dell’inchiostro, forse addirittura prima del concetto stesso di scrittura – gli uomini si raccontano storie per spiegarsi il mondo, l’ universo e tutto quanto. In queste storie di uomini e dei, donne e dee, molto spesso la prima categoria tende a fagocitare le narrazioni delle seconde e se oggi ci ricordiamo di Elena, lo facciamo solo in funzione di Paride e Menelao, così come Penelope e Circe non sono altro che accessori nella storia di Ulisse, vero protagonista della sua avventura e della sua vita.

Per fortuna, però, i miti si prestano molto bene a essere rielaborati e raccontati da nuovi punti di vista. Per questo motivo, soprattutto negli ultimi anni, è fiorita una vasta letteratura del retelling mitologico che presenta a chi legge le storie del mito in chiave contemporanea. In questo articolo, in particolare, vi suggeriremo alcuni titoli che usano le storie della mitologia greca per dare voce alle donne che ne sono protagoniste.

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Lavinia – Ursula K. Le Guin

Ursula Le Guin non è certo un’autrice che ha bisogno di essere presentata: fondamentale creatrice di mondi sia per quanto riguarda la letteratura fantasy che quella fantascientifica, con questo romanzo del 2008 – vincitore del Locus Award – si avventura nella speculazione storica e metaletteraria. La Lavinia protagonista della storia è infatti la futura moglie del principe troiano Enea, le cui gesta vennero narrate nel primo secolo avanti Cristo dal poeta latino Virgilio. Figlia del re di Laurentum, Lavinia sa di essere destinata a sposare uno straniero e – in tutta onestà – nell’Eneide il suo ruolo è lo stesso di Cristin Milioti in How I Met Your Mother: la principessa porterà infatti in grembo il figlio di Enea – Silvio – che spodesterà il primogenito Ascanio e genererà la stirpe che collega Enea a Rea Silvia, madre a sua volta dei celebri e celebrati Romolo e Remo. Nell’esperimento letterario di Le Guin, Lavinia racconterà la sua storia dialogando direttamente con il Poeta – Virgilio morente – ben consapevole, in ultima istanza di essere solo un parto della mente dell’uomo.

Il silenzio delle ragazze – Pat Barker

Scegliere una storia che tutti conoscono e raccontarla da un altro punto di vista può essere un esercizio di stile, certo, ma spesso è anche indice dell’emergere di una nuova sensibilità che a quei punti di vista vuole restituire l’importanza negata in passato. Ne è un esempio questo romanzo, che dà il microfono alle donne della mitologia greca – anche se sarebbe meglio parlare in questo caso di epica – e permette alle schiave, sottomesse e oggettificate durante la guerra di Troia di raccontare la loro versione dei fatti. La voce che ci guida in questo ribaltamento della concezione di eroe è quella di Briseide, resa orfana, rapita, consegnata nelle mani dello splendente Achille per esserne concubina, schiava, infermiera – accessorio silenzioso e sottomesso del grande eroe. Dalla tenda del guerriero, Briseide e le sue compagne assistono agli eventi narrati nell’Iliade, senza risparmiare a chi affronta la lettura le brutture che sempre rivela la guerra, una volta spogliata da orpelli di onore e virilità.

Il canto di penelope – Margaret Atwood

Titolo già citato parlando degli altri libri di Margaret Atwood (ovvero tutti quelli che non siano Il racconto dell’ancella), ma è impossibile non inserire Il canto di Penelope anche in questo elenco: scritto per la collana Canongate Myth Series, che racchiude rivisitazioni contemporanee di miti che spaziano da quelli greci a quelli norreni, Il canto di Penelope racconta la lunga attesa di Penelope a Itaca, narrata in prima persona dalla donna una volta raggiunto l’Ade, dove passerà l’eternità tormentata dalle anime delle dodici ancelle uccise da Ulisse dopo il suo ritorno a casa. Al flusso di coscienza di Penelope, infatti, Atwood intervalla capitoli in versi che permettono alle ancelle ingiustamente accusate di tradimento di confessare la verità dietro le loro relazioni con i Proci. Non solo, quindi, il racconto di una moglie lasciata e perduta, ma anche quello di un gruppo di donne ferite e uccise proprio da chi avrebbe dovuto sostenerle e difenderle. Perché – come questi titoli evidenziano bene – dietro una vicenda non si nasconde mai una sola storia.

Circe – Madeline Miller

Mentre Penelope fa e disfa la sua tela, un’altra donna tesse le trame e gli intrecci della sua vita: Circe dai riccioli belli, dea tremenda con voce umana che trasforma gli uomini in porci è – insieme forse a Medusa – una delle donne della mitologia greca che più hanno fatto presa sulla società contemporanea. Nella versione dell’autrice statunitense, la maga è una giovane punita per la sua abilità, esiliata, che subisce violenza per il suo stato di donna sola. Senza tralasciare nessuno degli incontri della donna con altre protagoniste e protagonisti del mito – la nascita del Minotauro e l’incontro/scontro con Medea, l’arrivo di Ulisse sulla sua isola e gli effetti che la sua partenza avranno sulla vita di Circe – Madeline Miller dona a questa figura mitologica archetipica una vivace e profonda vita emotiva, in grado di attivare l’empatia di chi legge e scrivere nuovi finali per questa donna magica e contemporanea.

Il canto di Calliope – Natalie Haynes

Una narrazione corale, quella de Il canto di Calliope, che trova la sua spinta proprio nell’invocazione di Omero a Calliope, musa della poesia epica. Cantami, o musa, chiede infatti l’aedo iniziando a narrare la sua Iliade, ma la dea dalla bella voce decide che a cantare saranno le donne che hanno vissuto la guerra e che per troppo tempo sono state in silenzio, lasciando in mano agli uomini il potere di raccontare, costruire e distruggere le loro storie. Le donne della mitologia greca, accompagnate dalla musa, si riappropriano delle loro vite e permettono a chi legge di entrare nella loro mente, osservare i loro pensieri, capire le motivazioni delle loro azioni. Cassandra, Andromaca, Clitennestra, Pentesilea, con le loro parole vanno a riempire i vuoti di un mosaico a cui sono mancati per secoli dei tasselli, restituendo – con l’aiuto delle fonti consultate dall’autrice – un quadro che si avvicina come mai in passato all’essere completo.

La morte di Penelope – Maria Grazia Ciani

Torniamo a Penelope con questo romanzo breve a tre voci. Ad alternarsi nel dare voce – e corpo – ai loro pensieri saranno Penelope, donna in attesa, Ulisse, marito che ha smesso da tempo di occupare il suo spazio, e Antinoo, che quello spazio insidia come una pianta infestante, con il corpo che entra prepotentemente nei pensieri della donna. La morte di Penelope è una storia frammentata e intima, scritta da un’autrice che conosce profondamente la mitologia classica, fondatrice della collana di Marsilio dedicata ai classici greci e latini, traduttrice di Omero, curatrice di volumi dedicati a Medea, Antigone, Fedra e Orfeo.

Ariadne – Jennifer Saint

Novità uscita nel 2021 sul mercato inglese, questo romanzo d’esordio è – come facilmente intuibile dal titolo – un retelling del mito di Arianna e Teseo. Jennifer Saint sceglie, tra le donne della mitologia greca, una delle eroine più complesse e misteriose, la principessa di Creta che tradisce la famiglia per amore di Teseo, l’eroe predestinato a uccidere il mostruoso Minotauro, fratello di Arianna e prigioniero del labirinto di Cnosso. In una società in cui troppo spesso le donne sono punite per gli errori degli uomini intorno a loro, Arianna dovrà decidere quale parte di lei sacrificare per continuare a essere se stessa, ma il cuore umano è un labirinto da cui nessun filo può aiutare a uscire.

Angela Bernardoni
Toscana emigrata a Torino, impara l'uso della locuzione "solo più" e si diploma in storytelling, realizzando il suo antico sogno di diventare una freelancer come il pifferaio di Hamelin. Si trova a suo agio ovunque ci sia qualcosa da leggere o da scrivere, o un cane da accarezzare. Amante dei dinosauri, divoratrice di mondi immaginari, resta in attesa dello sbarco su Marte, anche se ha paura di volare. Al momento vive a Parma, dove si lamenta del prosciutto troppo dolce e del pane troppo salato.