Diversi mercati si trovano a fare i conti con una disastrosa carenza di chip, che secondo il boss di Dell potrebbe protrarsi anche per qualche anno

Non è un mistero che in tutto il mondo ci sia carenza di chip semiconduttori, una sfida che si sta rivelando particolarmente ardua per i produttori di computer e non solo, dato che sono tantissime le industrie e i mercati colpiti da questa situazione, che secondo il boss di Dell Technologies potrebbe andare avanti ancora per qualche anno.

carenza chip semiconduttori

Si tratta di un problema che stiamo imparando a conoscere anche per via della situazione legata alle console next-gen, sempre difficili da reperire e disponibili periodicamente in scorte limitate che si esauriscono nel giro di pochissimo tempo. La carenza di semiconduttori è dovuta in particolare a due fattori chiave: l’imponente crescita della domanda e le sanzioni degli Stati Uniti nei confronti dei produttori cinesi, senza contare la pandemia che pure ci ha messo il suo zampino.

La carenza di chip semiconduttori ha dunque causato disagi e ritardi nella produzione di tantissimi beni di consumo, dai computer, alle schede grafiche, alle automobili, ai telefoni, e le previsioni di Michael Dell, chief executive e fondatore dell’omonima azienda, come dicevamo in apertura non sono esattamente rosee.

Carenza di chip: ecco le parole del capo di Dell Technologies

“La scarsità di chip probabilmente andrà avanti per qualche anno. Anche se le fabbriche di chip sono costruite in tutto il mondo, è un processo che richiede tempo”.

Con un volume di ordini annuo di circa 70 miliardi di dollari, Dell è uno dei più importanti clienti dei produttori di semiconduttori, e sta avendo più difficoltà del solito a reperirli. In particolare sono quelli più vecchi ed economici i più difficili da reperire: “Stiamo parlando, nello specifico, di componenti che costano più o meno un dollaro, e che sono utilizzati praticamente ovunque.”

Che ne pensate della situazione?

(Fonte: Reuters)

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Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.