Incredibili graphic novel europee, disegnate e pubblicate in giro per il vecchio continente

L’Europa, sì sa, è terra di fumetti. Non a caso, ospita quelli che sono rispettosamente il terzo e il quarto mercato più grande al mondo dopo quello americano e giapponese: Francia (insieme al Belgio) e Italia. In questi due stati, così diversi nonostante la loro vicinanza (i francesi sono solo ad un paio di Alpi di distanza), si sono sviluppate delle forme di fumetto assolutamente peculiari e originali.

In Francia (insieme al Belgio, infatti si parla di fumetto franco-belga o belga-franco) la fanno da padrone gli albi cartonati ad ampio formato (21×28 e derivati), a colori e per una media di 46 pagine ciascuno che difficilmente contengono meno di quattro strisce. Mentre, in Italia, lo standard del mercato è il bonellide della Sergio Bonelli Editore, un libriccino brossurato di dimensioni 16×21 di 96 pagine smerciato soprattutto attraverso le edicole.

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L’unica cosa che questi due modi così diversi di fare e di intendere il fumetto hanno in comune è che in larga parte presentano delle serie con al centro personaggi ricorrenti. Tintin, Lucky Luke, Asterix e colleghi da una parte, Tex, Zagor, Dylan Dog e compagni dall’altra. I primi hanno, di solito, una cadenza di uscita che può andare da un albo all’anno a uno ogni sei-dieci mesi, mentre i secondi sono puntualmente sugli scaffali una volta al mese.

Per molto tempo, quando si pensava al fumetto europeo si guardava soprattutto a queste due tipologie di mercato, dato che gli inglesi avevano un rapporto più stretto col modello USA e le altre nazioni, di fatto, non battevano colpi. Tuttavia, negli ultimi decenni, con l’affermarsi del formato graphic novel proveniente dall’America, sono saltate fuori delle opere capaci di far parlare senza troppi fronzoli di “fumetto europeo”.

E dunque, quali sono le graphic novel europee da leggere assolutamente? Abbiamo provato a rispondere a questa domanda, riprendendo i criteri che abbiamo seguito per le migliori graphic novel italiane (escluse volutamente da questa lista), ovvero pubblicazioni autoconclusive ma non solo, vendute soprattutto in libreria e dall’incontrovertibile qualità letteraria, lasciando da parte le serie longeve con character fissi.

Siete pronti?

Graphic novel #1: “Persepolis” di Marjane Satrapi

Cominciamo questa lista delle graphic novel europee con… La prima graphic novel iraniana di sempre, anzi direttamente il primo fumetto iraniano tout court. Marjane Satrapi, l’autrice del bestseller Persepolis, è infatti di origine iraniana e si è trasferita in Francia al termine dell’università, ma ha pubblicato il suo capolavoro con l’Association, una casa editrice indipendente francese.

E lo ha fatto, inoltre, in lingua francese. Del resto, Persepolis parla anche dell’Europa oltre che dell’Iran, quindi diciamo che possiede una meritatissima doppia cittadinanza. Campione di vendite dei primi anni del 2000, l’opera della Satrapi è diventata subito un classico istantaneo dei nostri tempi, tanto da meritarsi un adattamento cinematografico animato (diretto sempre dell’autrice) capace di guadagnarsi un’inattesa nomination agli Oscar.

Meritata, perché stiamo parlando di una storia fortissima e unica che per milioni di persone nel mondo è sinonimo di graphic novel.

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Graphic novel #2: “Il blu è un colore caldo” di Julie Maroh

Rimaniamo sempre dalle parti della Francia (più o meno), per parlarvi adesso di un altro capolavoro assoluto, tra le migliori graphic novel europee di sempre: Il blu è un colore caldo di Julie Maroh.

Non fatevi confondere dal nome: è una storia che tutti conoscete, sia gli amanti di cinema che i neofiti. Da questo fumetto, infatti, è stato tratto La vita di Adele, il film che ha trionfato al festival di Cannes del 2013 diretto da Abdellatif Kechiche. Tuttavia, tra la pellicola e la graphic novel esistono notevoli differenze, alcune criticate da Julie Maroh in persona, come le scene di sesso troppo spinte e assolutamente gratuite.

Ragion per cui non possiamo non consigliarvi la lettura dell’opera originale, sia che abbiate visto La vita di Adele o meno.

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Graphic novel #3: “Lo scontro quotidiano” di Manu Larcenet

In Francia, la locuzione graphic novel ha attecchito poco rispetto all’Italia e si è optato per la traduzione quasi letterale roman graphique, ossia “romanzo grafico”, definizione che forse sarebbe più adatta anche dalle nostre parti. Ma i francesi, si sa, sono molto nazionalisti quando si tratta della propria lingua e non è un caso che l’espressione con cui indicano il fumetto (band dessinée, “striscia disegnata”) non abbia corrispettivi del mondo.

E questo spiega, in fondo, perché il genere graphic novel si sia evoluto più in fretta da quelle parti, perché è stato riconosciuto e accettato attraverso una definizione che ha trovato facilmente posto nella lingua comune.

Tra tutti i roman graphique, oltre a quelli che abbiamo già menzionato, un altro che viene subito in mente è Lo scontro quotidiano, forse l’opera più famosa del geniale Manu Larcenet (di cui vi abbiamo parlato in occasione dell’uscita di Il flagello di Dio). Si tratta di un capolavoro che ha lanciato nell’Olimpo Larcenet e che ha, di fatto, attraverso la sua storia con al centro il male di vivere, anticipato la sofferenza e il malessere dei tempi recenti. Un’opera imperdibile, tra le migliori graphic novel europee, pubblicata in Italia da Coconino Press.

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Graphic novel #4: “L’incal” di Alejandro Jodoroski e Moebius

Impossibile spiegare Moebius a chi non hai mai letto un suo fumetto o che non ha mai stropicciato gli occhi davanti ad una delle sue tavole. Moebius è, in poche parole, un monumento, uno di quegli autori che la cui ombra sovrasta l’intera cultura del fumetto mondiale, al pari di Stan Lee, Jack Kirby, Alan Moore, Frank Miller e pochissimi altri. Moebius è uno dei motivi per cui il fumetto è semplicemente un’arte.

E ne ha fatte di cose, Jean Giraud (il suo vero nome), nel corso di una carriera leggendaria, tutte cose che meriterebbero di essere acquistate e conservate per sempre nella propria libreria (o in una cassaforte). Tra i suoi lavori, però, quello che molti ritengono un must assoluto è L’incal, realizzato in coppia col regista cileno Alejandro Jodorowski. Entrambi visionari, entrambi un po’ folli e senza limiti, insieme realizzarono una serie pubblicata dal 1981 al 1988 sulla memorabile rivista Métal Hurlant, intitolata Une aventure de John Difool.

Una serie dal successo strepitoso che poi venne raccolta in sette volumi col nome di L’incal, diventando un bestseller, un punto di riferimento per le graphic novel europee e l’intero fumetto fantastico, francese e non solo.

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Graphic novel #5: “Blacksad” di Juan Dìaz Canales e Juanjo Guarnido

Cominciamo ora a cambiare aria, ma solo di poco. Infatti, gli autori della pietra miliare che stiamo per presentarvi, Juan Dìaz Canales e Juanjo Guarnido, seppur spagnoli di nascita e di formazione, hanno pubblicato soprattutto per editori d’oltralpe in lingua francese. Non si tratta di un caso isolato: il legame tra il neonato fumetto iberico e quello francese è strettissimo, come testimonia il percorso di tanti altri autori che hanno trovato in Francia la loro casa editrice di riferimento. Un elemento che a pensarci bene rende questi lavori delle autentiche graphic novel europee.

Questo è il caso di Blacksad, il capolavoro che ha ridefinito i confini dell’hard boiled a fumetti.

Blacksad è una storia gialla unica nel suo genere, un omaggio ai grandi film in bianco e nero degli anni ’50 (anche se è a colori), ambientata in una New York oscura e pericolosa abitata da animali antropomorfi.

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Graphic novel #6: “Rughe” di Paco Roca

Stesso discorso per un altro caposaldo del fumetto spagnolo, in questo caso dalle tinte molto più iberiche visto che è ambientato proprio in Spagna e che mette al centro la difficile vecchiaia di un anziano affetto da Alzheimer.

Rughe di Paco Roca è una di quelle graphic novel europee capaci di essere davvero continentali, visto che è stato tradotto in decine di lingue e importato in lungo e in largo per l’Europa. Rughe è un volume struggente, minimale e potente, che ha dato il via alla scoperta di Paco Roca fuori dai confini nazionali (soprattutto nel nostro paese) e l’ha eletto al rango di autore di culto. In tempi non sospetti, noi vi avevamo già parlato di lui quando abbiamo recensito il suo volume Avventure di un Uomo in pigiama.

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Graphic novel #7: “Storie del Barrio” di Gabi Beltrán e Bartolomé Seguí

Tunué, tra tutte le case editrici italiane, è stata la prima a guardare al nascente mercato spagnolo che, nonostante le sue dimensioni ancora ridotte con un giro di affari stimato sui novanta milioni di euro, sta piano piano vedendo nascere una generazione di autori davvero promettenti.

Una coppia di questi autori è composta da Gabi Beltràn e Bartolomé Seguí, che hanno realizzato insieme le toccanti Storie del Barrio, il racconto onesto e personale dell’adolescenza di Beltràn, trascorsa in un difficile quartiere di Palma di Maiorca negli anni ’80. Una storia tra le migliori graphic novel europee che ci parla della Spagna meno conosciuta.

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Graphic novel #8: “Irmina” di Barbara Yelin

Il fumetto tedesco, se possibile, rispetto a quello spagnolo è ancora più indietro. Questo è dovuto a diverse ragioni, soprattutto culturali: la Germania ha infatti da sempre una grande tradizione per quanto riguarda le caricature e le vignette satiriche, tuttavia mancano ancora tentativi più ambiziosi di sviluppare lunghe narrazioni per immagini.

Ma qualcosa si sta lentamente muovendo, da qualche decennio a questa parte, dopo anni in cui i lettori tedeschi hanno principalmente vissuto di prodotti stranieri importati (in particolar modo di manga).

Uno dei frutti di queste nuove tendenze, tra le più interessanti graphic novel europee, è sicuramente Irmina di Barbara Yelin. Il libro parla del volto umano dietro al totalitarismo, attraverso gli occhi di una giovane berlinese di nome Irmina che lascia Berlino per inseguire il suo futuro a Londra. Ma l’aggravarsi della situazione politica la costringerà a tornare a casa, dove dovrà fare i conti con l’ascesa di Hitler. Un romanzo storico davvero riuscito, sulle orme del Berlin di Jason Lutes.

Graphic novel #9: “From Hell” di Alan Moore ed Eddie Campbell

Speriamo davvero di non dovervi spiegare chi è Alan Moore e raccontarvi la storia di From Hell. Entrambe sono cose che dovreste sapere, senza se e senza ma, sia che abbiate letto altri capolavori del Bardo di Northampton come Watchmen e V per Vendetta, oppure che abbiate visto il film con Johnny Depp.

Quindi, bando agli indugi, tra le graphic novel europee non possiamo che consigliarvi di recuperare From Hell, menzionando finalmente un lavoro in lingua inglese. D’accordo, sappiamo che tecnicamente è stata pubblicata dalla casa editrice americana Top Shelf Productions, ma visto che vede coinvolti due straordinari autori britannici come Alan Moore ed Eddie Campbell e che ha come protagonista Jack lo Squartatore, ci sembra un libro dal forte sapore british e europeo.

Brexit permettendo, ovviamente.

 

Graphic novel #10: “Portugal” di Cyril Pedrosa

Cyril Pedrosa è un altro di quegli autori che non hanno assolutamente bisogno di presentazioni, un nome di assoluto prestigio nel catalogo Bao Publishing. E forse è, tra tutti, uno dei più europei nel tratto e nella visione del fumetto. Nonostante sia di scuola francese, i suoi libri possiedono una forte modernità che gli hanno permesso di espatriare senza alcun problema e di raccogliere proseliti anche fuori dai confini nazionali.

Tra tutti i suoi lavori, Portugal è probabilmente la migliore tra le graphic novel europee, non solo perché ci parla del Portogallo, estrema frontiera a ovest dell’Europa, ma soprattutto perché racconta una storia che, ormai, è la storia che accomuna moltissimi cittadini europei. È infatti il racconto della famiglia di Pedrosa, di origini portoghesi. Un volume che parla dritto al cuore del vecchio continente, ideale anche per viaggiare lontano con la fantasia e tra i migliori fumetti per l’estate.

Bonus: Berlino 2.0 di Mathilde Ramadier e Alberto Madrigal

Tra tutti i fumettisti, per così dire, europei nessuno è più europeo di Alberto Madrigal. Prima di tutto, per la sua storia personale, visto che è nato in Spagna ma è andato a Berlino in cerca di fortuna come tanti altri giovani della sua età. In secondo luogo perché parla italiano, spagnolo, francese e tedesco e ha una visione estremamente ecumenica del fumetto. Madrigal, oltre ad essere una persona davvero squisita, è il simbolo della sua generazione.

E lo ha dimostrato in tutti i suoi lavori, ma seguendo lo spirito che ci ha portato fin qui, ci sentiamo di consigliarvi Berlino 2.0.

Questo perché Berlino 2.0 è frutto di una vera cooperazione europea, visto che ai testi c’è la giovane sceneggiatrice francese Mathilde Ramadier e ai disegni abbiamo, appunto, Madrigal.

E voi? Quali pensate che siano le più belle graphic novel europee? Fatecelo sapere nei commenti!

Elia Munaò
Elia Munaò, nato (ahilui) in un paesino sconosciuto della periferia fiorentina, scrive per indole e maledizione dall'età di dodici anni, ossia dal giorno in cui ha scoperto che le penne non servono solo per grattarsi il naso. Lettore consumato di Topolino dalla prima giovinezza, cresciuto a pane e Pikappa, si autoproclama letterato di professione in mancanza di qualcosa di redditizio. Coltiva il sogno di sfondare nel mondo della parola stampata, ma per ora si limita a quella della carta igienica. Assiduo frequentatore di beceri luoghi come librerie e fumetterie, prega ogni giorno le divinità olimpiche di arrivare a fine giornata senza combinare disastri. Dottore in Lettere Moderne senza poter effettuare delle vere visite a domicilio, ondeggia tra uno stato esistenziale e l'altro manco fosse il gatto di Schrödinger. NIENTE PANICO!