Esclusiva sì, esclusiva no: cosa cambia per i giocatori con l’acquisizione di Bethesda da parte di Microsoft? Parla Phil Spencer

L’acquisizione di Bethesda da parte di Microsoft ha sicuramente sconvolto l’industria videoludica e tutti i fan dei videogiochi in generale, e la domanda che tutti si pongono da qualche mese a questa parte è se i nuovi giochi di Bethesda diventeranno esclusiva per le piattaforme del colosso di Redmond: a fare chiarezza è intervenuto Phil Spencer in persona, durante l’evento Microsoft della scorsa notte.

Il capo di Xbox ha cercato di far luce sulla questione in un intervento in cui, sebbene non si sia completamente sbottonato, ha rilasciato alcune dichiarazioni che possono farci fare un’idea di quella che sarà la situazione nel prossimo futuro:

“Cercherò di essere il più chiaro possibile, perché credo sia giusto: ovviamente non posso dire che tutti i giochi Bethesda saranno esclusiva Xbox, perché sappiamo che non è vero. Ci sono degli obblighi contrattuali che dobbiamo rispettare. Ci sono giochi che esistono su altre piattaforme e continueremo a supportarli. Ci sono community di giocatori che amiamo e nelle quali continueremo ad investire, ed anche in futuro potrebbero esserci questioni contrattuali o di continuità sulle diverse piattaforme a cui dovremo sottostare.

Ma se siete clienti Xbox, quello che voglio che sappiate è che vogliamo offrire grandi giochi esclusive per le piattaforme sulle quali esiste il Game Pass. Quello è il nostro obiettivo, ed è il motivo per cui stiamo facendo tutto questo, è il cuore della partnership che stiamo costruendo.”

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Proviamo a tradurre il pensiero di Spencer: per quanto tutti i giochi già esistenti di Bethesda sulle altre piattaforme, non dovrebbe cambiare nulla per i giocatori. Nonostante l’acquisizione di ZeniMax, questi rimarranno titoli multipiattaforma. Quindi Deathloop e GhostWire: Tokyo, annunciati prima dell’acquisizione, non saranno esclusive, così come lo saranno serie storiche come The Elder Scrolls.

Probabilmente lo saranno invece i nuovi titoli della software house, dato che in questo senso le parole di Spencer “esclusive per le piattaforme sulle quali esiste il Game Pass”, sembrano piuttosto inequivocabili.

Voi che ne pensate della situazione?

(Fonte: Eurogamer)

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Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.